Dumfries reagisce male al cambio contro la Cremonese, ma Chivu minimizza e spiega: “Voglio gente incazzata”.
Durante la sfida tra Inter e Cremonese, terminata 4-1 per i nerazzurri, un episodio ha rischiato di distogliere l’attenzione dal risultato: la reazione stizzita di Denzel Dumfries alla sostituzione al 54’.
L’esterno olandese, richiamato in panchina da Cristian Chivu per fare spazio a Luis Henrique, ha mostrato chiari segnali di disappunto. Secondo quanto ripreso dalle telecamere e riportato da più fonti, Dumfries ha impiegato circa sette minuti per uscire dal campo, ha colpito il pallone con un pugno leggero, e si è seduto in panchina con una smorfia contrariata, indossando il giaccone mentre borbottava tra sé.

Dumfries contrariato, ma Chivu minimizza
L’atteggiamento dell’esterno ha ricordato recenti tensioni nel calcio europeo – come il noto caso tra Conte e De Bruyne – e in molti temevano l’apertura di un nuovo fronte polemico in casa Inter. Ma è stato lo stesso Chivu a smorzare ogni discussione nel post partita.
Come riportato da sportmediaset.mediaset.it, nel corso delle interviste, il tecnico ha dichiarato: “Dumfries? Ho detto che volevo gente incazzata, sono felice se si è incazzato, sempre che si sia incazzato. E neanche mi interessa. Il mio obiettivo è proprio questo, far incazzare i giocatori”.
Una risposta forte, che mira a dare un significato positivo alla frustrazione dell’atleta: motivazione e competitività, non mancanza di rispetto. Chivu ha aggiunto che dopo la partita non c’è stato alcun problema: “Ci siamo stretti la mano dopo la partita, gli ho fatto un paio di battute e poi è andato via. L’ho visto che se n’è andato con una sacca piena di maglie dell’Inter, gli ho chiesto che doveva farci”.
Una gestione emotiva “alla Chivu”
Con questa uscita, Chivu dimostra di voler creare un ambiente in cui la determinazione dei giocatori sia un valore, anche quando si traduce in momenti di tensione. La sua dichiarazione finale è emblematica: “Se si è incazzato per il cambio, sono felice”.
Una chiusura chiara che evita ogni equivoco: per il tecnico, vedere giocatori scontenti di uscire dal campo è un segnale positivo, sintomo di voglia di incidere. E proprio in questo spirito, l’Inter continua la sua marcia.